Il referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre rappresenta un passaggio molto importante per la vita democratica del Paese. Da decenni si discute di riforme, ma i numerosi tentativi fatti in passato non sono giunti alla definitiva approvazione o, come nel caso della riforma del Titolo V, si sono rivelati inadeguati a rendere più efficace il funzionamento delle istituzioni. La questione dell’aggiornamento della Costituzione, dunque, è sul tavolo da molto tempo: si tratta ora di capire se le riforme che hanno superato le sei letture parlamentarti (tre alla Camera e tre al Senato) risultano condivise anche dalla maggioranza degli italiani.

«Il compito cui si sente chiamata l’Azione Cattolica Italiana in questo momento – scrive Matteo Truffelli, Presidente Nazionale dell’Azione Cattolica Italiana – non è quello di “prendere posizione” pro o contro la riforma costituzionale, accontentandosi così di “occupare spazi”. Perché le persone hanno più che mai bisogno, oggi, di essere aiutate a sviluppare una propria coscienza critica, sia individualmente che in maniera condivisa. Un compito che una realtà come la nostra associazione può assolvere, sia a livello nazionale che diocesano, offrendo spunti di riflessione ed elementi di giudizio, attivando e alimentando occasioni di approfondimento e di confronto, attraverso le quali mettere a punto insieme criteri di discernimento».

Perfettamente in armonia con questa prospettiva di servizio alla comunità tutta, l’Azione Cattolica del Vicariato territoriale di Aprilia intende promuovere, con questo stile, un un incontro di approfondimento “diverso” sui contenuti della riforma che si terrà mercoledì 9 novembre, a partire dalle 20,45 presso l’ex birreria “Brancaleone” ad Aprilia in via Marconi 103. Interverrà in qualità di relatore Umberto Ronga, Costituzionalista dell’Univesrità di Napoli “Federico II”, Componente dell’Istituto Vittorio Bachelet e del Centro studi dell’Azione Cattolica Italiana. Seguiranno degli interventi programmati a sostegno del Sì e del No.

L’intento è quello di offrire degli strumenti per orientarsi nel vorticoso dibattito referendario che, non solo per l’oggettiva complessità della materia, ma soprattutto per i toni utilizzati, polemiche, slogan, retropensieri e tatticismi esasperati, concorrono piuttosto a confondere le idee.

L’Associazione, facendo memoria della lezione umana, spirituale e culturale dei tanti padri costituenti provenienti dalle sue fila, sente il dovere di affermare con forza che con questo voto non siamo chiamati ad esprimerci pro o contro un partito e/o il suo leader, ma ad entrare nel merito della proposta di riforma costituzionale, prendendola in considerazione nella sua complessità, dalla coesistenza di aspetti positivi ed elementi problematici, da innovazioni condivise e da altre divisive. Il voto che siamo chiamati ad esprimere come diritto-dovere, quindi, dovrà essere il risultato di un processo di decisione politica personale, maturato con una formazione-informazione e dall’esercizio di un giudizio critico serio e rigoroso, rifuggendo con coraggio e impegno strumentalizzazioni e semplificazioni.

È auspicabile, oltre che urgente, cogliere l’occasione referendaria per contribuire a rinnovare i processi partecipativi e democratici, preoccupazione e ambito privilegiato di impegno di quanti hanno a cuore la costruzione del bene comune e il servizio alle nostre Città.

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