In occasione della nomina del presidente diocesano per il triennio 2017/2020 Sua Ecc.za Marcello Semeraro ha rivolto all’Azione Cattolica diocesana alcune parole per indirizzarne il cammino all’inizio del mandato triennale.

Oltre ad aver ricordato la vicinanza e la paternità esercitata nei nostri confronti attraverso la presenza di quattro sacerdoti assistenti, ha evidenziato il significato delle elezioni per la nostra realtà associativa: una scelta reale, e non una formalità. Il Vescovo ha così espresso il suo pensiero a riguardo “Nella tradizione del’Azione Cattolica è evidente e chiara la realtà e la consistenza del momento elettivo; il carisma di chi governa per un periodo determinato l’Associazione, e anche del consiglio, deve essere il più possibile la ricerca del consenso, che non è mettersi d’accordo. […] Il consenso è la sinfonia; la ricerca della sinfonia significa che laddove necessariamente si fanno delle scelte, e occorre fare delle scelte, bisogna sempre fare attenzione a non perdere qualcos’altro; […] la sinfonia chiede che nessuna nota dello spartito vada perduta”.

Il vescovo ha inoltre aggiunto una considerazione sull’inserimento dell’Azione Cattolica nella realtà della chiesa locale sottolineando il fatto che la nostra associazione, diversamente da altre realtà aggregative pur numericamente consistenti, è “eretta dall’autorità ecclesiastica, non accolta, ma eretta dall’autorità ecclesiastica”; […] “l’Azione Cattolica non ha uno scopo particolare, ma semplicemente accoglie e realizza quello della Chiesa e Chiesa significa chiesa particolare. […] Ciò che si esige da tutte le realtà, lo si esige in modo specifico dall’Azione Cattolica Italiana: realizzare il fine particolare della Chiesa nella quale l’associazione vive”.

Un’ulteriore indicazione che Semeraro ha espresso al consiglio diocesano riguarda la condizione laicale della nostra associazione; a tal proposito ci ha invitati ad approfondire il nuovo documento pastorale dal titolo “I consigli parrocchiali in una Chiesa sinodale” ed incoraggiare, guidare ed accompagnare il lavoro dei consigli parrocchiali, arginando il clericalismo che si sta diffondendo nella Chiesa. All’Azione Cattolica diocesana ha chiesto con forza di dare voce nella Chiesa al laicato cattolico che vive nelle realtà del mondo, delle professioni, dello svago, nella famiglia. “Ecco allora il vostro lavoro, il vostro impegno: sarebbe bello che ad uno che dovesse chiedere al Vescovo “ma cosa significa che la Chiesa ascolta il mondo?”, vorrei rispondere “vedete cosa fa l’Azione Cattolica”.

Infine il nostro pastore ha chiesto non solo al consiglio, ma a tutti i soci giovani e adulti, di partecipare al convegno diocesano, che si terrà dal 19 al 21 giugno 2017, sul tema del discernimento comunitario, visto il nostro compito, come associazione di laici, di discernere i segni dei tempi.