Il 15 marzo 2019 è stato presentato presso la sede della Domus Mariae il primo Bilancio di Sostenibilità dell'AC, uno strumento di lavoro che ha l'obiettivo di rendere l'Associazione sempre più trasparente e a portata di mano di coloro che intendono accostarsi ad essa. In estrema sintesi, il bilancio di sostenibilità è un documento che si compone di 2 parti: la matrice di materialità e il valore economico generato. La "matrice di materialità" contiene una sorta di mappa incrociata delle principali priorità per l'Associazione e per i portatori di interesse che ruotano attorno ad essa, quali ad esempio, gli associati, le comunità, i fornitori, la Chiesa cattolica e gli assistenti, le altre associazioni e religioni, i donatori e i mezzi di comunicazione. Dalla prima versione del Bilancio disostenibilità emerge, ad esempio, che tra le attenzioni di maggiore interesse sia dell'Associazione che degli stakeholder ci sono (i) la promozione della legalità, (ii) la trasparenza e la correttezza delle informazioni; (iii) l'approccio nei confronti della Chiesa cattolica e delle altre religioni. La seconda parte è di tipo storico/sistematico e contiene la storia dell'Associazione, i suoi organi, chi sono i suoi soci e gli assistenti. Da questa rappresentazione emergono diversi fattori, tra i quali spicca il fatto che è possibile determinare in modo approssimativo le ore di attività che laici ed assistenti mettono a disposizione dell'Associazione (si parla di circa 4 milioni e mezzo di ore messe a disposizione). Proprio per sottolineare il valore di tutto ciò, vengono descritte diverse storie di progetti portati avanti dall'Associazione: dall'impegno in carcere, all'attenzione all'ambiente, alla promozione del lavoro, ai gemellaggi con altre realtà. Il documento presentato rappresenta solo il primo step di un processo che dovrebbe concludersi con la presentazione nel 2020-2021 di un bilancio di sostenibilità completamente rispondente allo standard GRI (Global Reporting Initiative). La scelta di adottare il bilancio disostenibilità è una scelta di responsabilità dell'intera Associazione nei confronti di se stessa e del territorio e delle comunità che abita. L'Associazione, infatti, detiene un vero e proprio patrimonio di conoscenze, di dati, di numeri che vengono ora messi a disposizione di tutti coloro che vogliono conoscere chi siamo, cosa facciamo, qual è il nostro valore, quali i nostri obiettivi e, anche qual è il nostro ruolo nella creazione di valore economico. Soltanto rendendo trasparenti e accessibili questi dati, sarà possibile per l'Associazione essere davvero "prossima" alle varie realtà con cui si confronta e, soprattutto, comunicare che in Ac "ogni volto è valore". In questo modo l'Associazione avrà anche l''opportunità di "guardarsi da dentro", per acquisire maggiore consapevolezza di che cosa è e che cosa fa. Questo nuovo approccio dovrà permeare non soltanto il livello nazionale, ma anche il livello locale, verso le singole realtà diocesane, che sono chiamate ad aprirsi alla cultura della rendicontazione. Vittorio Magatti Amministratore diocesano

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