Si è tenuta lo scorso venerdì 26 giugno la presentazione del Bilancio di Sostenibilità dell’Azione Cattolica Italiana, giunto alla sua seconda edizione. L’evento svoltosi tramite diretta Facebook, ha visto riuniti in una virtuale tavola rotonda alcuni dei principali esponenti del Terzo Settore e della sostenibilità: Enrico Giovannini Portavoce di ASviS, Elisabetta Soglio direttrice di “Buone notizie”, settimanale del Corriere della Sera, Paola Ducci e Andrea Cavallini dell’agenzia mediamo.net.

Nell’introduzione Matteo Truffelli, presidente nazionale dell’ACI, ha spiegato la presa di coscienza per un’associazione come la nostra, ben strutturata e radicata nei territori, legata ai fini apostolici della Chiesa, di generare un impatto sulla realtà civile ed ecclesiale; quantificare tale impatto è lo scopo del bilancio di sostenibilità. È indispensabile oggigiorno saper raccontare, ma soprattutto rendicontare l’operato svolto che vede coinvolti moltissime persone, storie e nomi. Raccontare a chi? Non è un bisogno solo a fini interni, ma è un atto di trasparenza verso la società civile ed ecclesiale nella quale siamo chiamati a vivere. A rafforzare la solidità di quest’opera è la via metodologica decisa: sono stati seguiti standards e linee guida di rendicontazione di sostenibilità riconosciute globalmente; gli obiettivi presentati sono correlati agli SDGs (obiettivi di sostenibilità globali) dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, a dimostrazione della volontà di camminare nel presente, cavalcando sfide concrete e mondiali.

È emerso un paradigma prezioso, consegnato ai followers non solo della diretta, ma a tutti i simpatizzanti o membri già attivi di realtà associative, costituito da 3 parole: ascolto-condivisione- miglioramento. Senza la primissima arte dell’ascolto delle persone, cosiddette “stakeholders” (portatori di interesse” interni e vicini all’associazione) e dei territori, è impossibile giungere ad una condivisione di risorse e risposte possibili capaci di generare un miglioramento della intera comunità.

Il cuore del lavoro è il valore delle alleanze che l’AC mette al centro da diversi anni. Le alleanze costruite nel tempo con enti e istituzioni differenti, nonostante frutto di un cammino continuo, emergono come un nuovo punto di partenza, determinanti per il percorso strategico dei prossimi anni per tutto il Terzo Settore in generale.

Il monito che Papa Francesco rilancia ora in fase di emergenza sociale, unito al grande fine delle Nazioni Unite declinato nell’Agenda 2030, è: “Nessuno resti indietro!”. Tutti siamo chiamati a partecipare alla sfida di trasformazione del Paese verso un modello di sviluppo più sostenibile e inclusivo, capace di accorciare le disuguaglianze. Le complessità e le sfumature, difatti, obbligano all’esercizio della cooperazione. Generare impatti positivi sulle persone e nell’ambiente in cui viviamo è possibile! 

Questo è l’orizzonte sul quale la nostra associazione diocesana intende prossimamente impegnarsi, seguendo le orme tracciate a livello nazionale. 

Dina Rosa Agyemang, Amministratrice Diocesana