Mentre il nostro Paese è in attesa di scoprire i il 70° vincitore di Sanremo, il Settore Giovani fa memoria dell’esperienza di sabato 1 febbraio 2020 nella parrocchia Beata Vergine Immacolata di Torvaianica.

I responsabili giovani, insieme agli msacchini, hanno vissuto un pomeriggio dedicato a loro stessi e ai loro sogni.
Gli studenti della nostra diocesi hanno partecipato all’VIII congresso MSAC riflettendo, pensando e scegliendo l’orizzonte del movimento per il prossimo triennio. Durante il congresso sono stati votati i tre delegati per la prossima assemblea elettiva diocesana: Alessandro Lauri, Elisa Fiumi e Matteo Russo.
Inoltre gli msacchini hanno eletto i nuovi segretari, Giovanni Clarizia e Samuele Rogo, a cui si rivolge il miglior augurio e un grande ringraziamento per il Sì detto all’Associazione.

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Invece, i responsabili giovani (en salida e nuovi), hanno inizialmente partecipato ai lavori del congresso MSAC, ascoltando il documento congressuale scritto dagli stessi studenti; successivamente sono stati coinvolti in un escape room un po’ particolare: collaborando e divertendosi, si sono cimentati in un pomeriggio ludico all’insegna della fraternità. L’incontro tra i responsabili è continuato poi con l’ascolto della canzone “Fuori dal mondo” di Brunori Sas (colonna sonora dell’VIII congresso MSAC).  È seguito poi un momento di condivisione di emozioni, di riflessioni e di esperienze personali del proprio servizio all’interno dell’Associazione e della Chiesa.

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Prima di terminare il pomeriggio con una cena in fraternità, studenti e giovani si sono raccolti in un momento di preghiera guidato da don Andrea Conocchia, assistente diocesano per il settore adulti e parroco della parrocchia che ha ospitato l’evento, e dal caro amico Federico Martinelli, seminarista della nostra diocesi. I presenti hanno consegnato i loro sogni nelle mani di Dio, ringraziandoLo per il bel pomeriggio appena vissuto.
Il momento di preghiera è terminato con un semplice gesto: ai presenti è stato consegnato un piccolo pezzo di puzzle, raffigurante il mondo riempito di parole significative.

“Il puzzle simboleggia le relazioni e l’azione che caratterizza lo stare insieme per vivere con più gioia alla sequela di Dio. Ciascuno di noi è chiamato a custodire e curare la bellezza dell’appartenenza alla Chiesa, alla nostra Chiesa Diocesana e all’AC. Ognuno dei pezzi di puzzle ci ricorda che c’è bisogno di ciascuno di noi per rendere davvero bello ciò che ci circonda; così ci ricordiamo che siamo corresponsabili, che ci mettiamo in gioco insieme per la stessa missione. Ognuno, come può, in rete con gli altri, contribuisce a rendere bella la realtà: a creare il puzzle. E il mandato a vivere le proprie realtà attivamente è racchiuso tutto in quel pezzetto. È una bella responsabilità! Perché se al puzzle viene meno un pezzo, si vede che c’è un’assenza. Se tutti invece continuiamo a vivere pienamente e a splenderci dove ci sentiamo chiamati, a servizio del territorio, della parrocchia, delle piazze, dei meno fortunati, il puzzle ci donerà un disegno bellissimo”

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E come è stato cantato durante il momento di preghiera, è più bello insieme, veramente: a scuola, in università, al lavoro, in famiglia, in parrocchia, in AC… e forse serve essere “fuori dal mondo” per poterlo dire!

Martina Lunardini