L’ Enciclica di Papa Francesco “Fratelli tutti” ruota attorno alla declinazione del concetto stesso di fraternità che “non può essere relegata solo alle relazioni interpersonali” ma che deve manifestarsi in atti concreti nelle relazioni fra gruppi, tra comunità e Paesi del mondo, affermando “il primato delle regole e della giustizia sulla forza e la divisione”. 

Nell’ odierno contesto, lo scenario globale, sociale e spirituale stenta ancora a riprendersi dalla pandemia che ha esacerbato le disuguaglianze, ha acceso nuove tensioni e minacciato il rispetto dei diritti fondamentali, in tutto il mondo. Anche in un Paese avanzato e ricco come l’Italia, le disuguaglianze territoriali e quelle intergenerazionali si sono acuite ulteriormente e sovrapposte, anche, alla rottura dell’ascensore sociale

Con la sua enciclica, papa Francesco prende di petto quindi il rapporto tra fraternità, mercato, impresa e politica. Responsabilizzando ognuno di noi ad una stagione di cambiamento: per la nostra economia, le nostre società, per la famiglia umana intera. 

Parole chiave ricorrenti sono: i nuovi ambiti di lavoro, il dialogo intergenerazionale, la sicurezza e l’accoglienza, la valorizzazione delle diversità, salvaguardia del Creato, il fare rete in ogni dove, il ruolo fattivo dei territori e delle culture, il cammino delle religioni, la frattura educativa, il senso civico, la missione della politica, la creazione di valore sociale, economico, culturale, ambientale e relazionale. Il credere nel dialogo

Emerge da ciò un’urgenza forte di un impegno comunitario per coniugare ambiente, lavoro e sviluppo, a cominciare dalle “buone pratiche” già esistenti e realizzate sui territori per ispirarne di nuove, con la volontà di camminare insieme, nella consapevolezza che “il cambiamento non avviene solo dall’alto”, ma che è fondamentale il concorso della nostra conversione (personale, di gruppo, sociale), negli stili di vita come singoli cittadini e come comunità. Ciò al fine di sensibilizzare l’intero territorio della nostra Diocesi, le sue istituzioni civili e religiose e l’economia stessa, ad una consapevolezza nuova della stretta connessione (#tuttoèconnesso ) che vi è tra fraternità ed amicizia sociale

L’Azione Cattolica della Diocesi di Albano ha scelto, pertanto, di dare avvio ad un percorso di iniziative e attività da svolgere nel nostro territorio nei prossimi mesi, per sensibilizzare la comunità, coinvolgendo parrocchie, istituzioni civili e scolastiche, associazioni e altri enti pubblici e privati ad una rilettura della ‘Fratelli tutti’ in grado di generare ascolto, sinodalità missionarietà nel territorio diocesano. 

Il primo appuntamento sarà Domenica 28 Novembre, dalle ore 16.00 alle ore 18.30 presso la sala Manzù della Biblioteca Comunale di Aprilia (LT) presso la quale ci guiderà nella riflessione di apertura del percorso il dott. Pietro Rufolo. A partire dalle “buone pratiche” emerse dalla Settimana Sociale dei Cattolici, tenutasi a Taranto, Pietro che è commercialista ed esperto in finanza etica, da anni animatore del Progetto Policoro della Diocesi di Pozzuoli e già Tutor dell’Ente Nazionale per il Microcredito, esperto in Euro-Progettazione con una solida formazione post universitaria in gestione d’impresa e diritto pubblico dell’ambiente, ci guiderà nella ricerca e stimolo degli strumenti d'inclusione sociale e finanziaria che concretamente stanno emergendo dai territori italiani. 

 

I Consiglieri Diocesani del Settore Adulti

Simona, Simeone, Francesco e don Antonio

 


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