Con il decreto del 6 maggio 2020, Mons. Marcello Semeraro rinnova l'incarico di Presidente diocesano di Azione Cattolica a Laura Monti. Felici della riconferma, le facciamo i migliori auguri per il nuovo triennio 2020-23.
Oltre alla nomina della nuova Presidente diocesana c’è un’altra novità: don Antonio Scigliuzzo sarà il nuovo Assistente diocesano unitario. 
Auguriamo anche a don Antonio un buon cammino e ringraziamo gli assistenti che ci hanno accompagnato prima di lui, don Gianni Masella, don Andrea Conocchia, don Martino Swiatek, don Marco Cimini. 
Un ringraziamento anche a Mons. Marcello Semeraro per la fiducia nell’Azione Cattolica, certi che l’impegno dei laici nella Chiesa e nel mondo sia particolarmente importante, soprattutto in questo periodo storico così delicato.

#acalbano

 
 
 
 

Mentre il nostro Paese è in attesa di scoprire i il 70° vincitore di Sanremo, il Settore Giovani fa memoria dell’esperienza di sabato 1 febbraio 2020 nella parrocchia Beata Vergine Immacolata di Torvaianica.

I responsabili giovani, insieme agli msacchini, hanno vissuto un pomeriggio dedicato a loro stessi e ai loro sogni.
Gli studenti della nostra diocesi hanno partecipato all’VIII congresso MSAC riflettendo, pensando e scegliendo l’orizzonte del movimento per il prossimo triennio. Durante il congresso sono stati votati i tre delegati per la prossima assemblea elettiva diocesana: Alessandro Lauri, Elisa Fiumi e Matteo Russo.
Inoltre gli msacchini hanno eletto i nuovi segretari, Giovanni Clarizia e Samuele Rogo, a cui si rivolge il miglior augurio e un grande ringraziamento per il Sì detto all’Associazione.

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Invece, i responsabili giovani (en salida e nuovi), hanno inizialmente partecipato ai lavori del congresso MSAC, ascoltando il documento congressuale scritto dagli stessi studenti; successivamente sono stati coinvolti in un escape room un po’ particolare: collaborando e divertendosi, si sono cimentati in un pomeriggio ludico all’insegna della fraternità. L’incontro tra i responsabili è continuato poi con l’ascolto della canzone “Fuori dal mondo” di Brunori Sas (colonna sonora dell’VIII congresso MSAC).  È seguito poi un momento di condivisione di emozioni, di riflessioni e di esperienze personali del proprio servizio all’interno dell’Associazione e della Chiesa.

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Prima di terminare il pomeriggio con una cena in fraternità, studenti e giovani si sono raccolti in un momento di preghiera guidato da don Andrea Conocchia, assistente diocesano per il settore adulti e parroco della parrocchia che ha ospitato l’evento, e dal caro amico Federico Martinelli, seminarista della nostra diocesi. I presenti hanno consegnato i loro sogni nelle mani di Dio, ringraziandoLo per il bel pomeriggio appena vissuto.
Il momento di preghiera è terminato con un semplice gesto: ai presenti è stato consegnato un piccolo pezzo di puzzle, raffigurante il mondo riempito di parole significative.

“Il puzzle simboleggia le relazioni e l’azione che caratterizza lo stare insieme per vivere con più gioia alla sequela di Dio. Ciascuno di noi è chiamato a custodire e curare la bellezza dell’appartenenza alla Chiesa, alla nostra Chiesa Diocesana e all’AC. Ognuno dei pezzi di puzzle ci ricorda che c’è bisogno di ciascuno di noi per rendere davvero bello ciò che ci circonda; così ci ricordiamo che siamo corresponsabili, che ci mettiamo in gioco insieme per la stessa missione. Ognuno, come può, in rete con gli altri, contribuisce a rendere bella la realtà: a creare il puzzle. E il mandato a vivere le proprie realtà attivamente è racchiuso tutto in quel pezzetto. È una bella responsabilità! Perché se al puzzle viene meno un pezzo, si vede che c’è un’assenza. Se tutti invece continuiamo a vivere pienamente e a splenderci dove ci sentiamo chiamati, a servizio del territorio, della parrocchia, delle piazze, dei meno fortunati, il puzzle ci donerà un disegno bellissimo”

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E come è stato cantato durante il momento di preghiera, è più bello insieme, veramente: a scuola, in università, al lavoro, in famiglia, in parrocchia, in AC… e forse serve essere “fuori dal mondo” per poterlo dire!

Martina Lunardini

La pagina del Vangelo, scelta come icona di tutta l’Associazione per quest’anno (“Lo avete fatto a me” Mt 25, 31-46), ci presenta il volto di Cristo Giudice: alla fine dei tempi, Gesù ci chiede se lo abbiamo riconosciuto; riconosciuto anche in tanti fratelli e sorelle affamati, assetati, stranieri, senza vestiti, malati e carcerati! 

L’assistente nazionale Mons. Sigismondi, nella lectio rivolta ai giovani e giovanissimi, ci ricorda che “La Carità non si misura con la bilancia, ma con la clessidra”. 

Questo è l’esercizio, il compito che ci è affidato oggi anche a noi più giovani: compiere gesti di vera e sincera Carità verso i nostri fratelli, smettendola di giustificarci con “non ho tempo” o “devo pensare alle mie cose”. 

La Carità è concreta, generosa, smemorata e senza limiti. La Carità ci permette di riconoscere il volto di Cristo affinché un giorno anche a noi giovani e giovanissimi possa dire “Lo avete fatto a me”.

Allora se vogliamo allargare il cuore e dilatare il tempo, prendiamoci del tempo per guardare o leggere la lectio del nostro assistente.

https://www.youtube.com/watch?v=GGQkV8lObH0

“Il capitolo 25 di Matteo indica a tutta l'associazione la rotta per quest'anno. È un capitolo che annuncia il mistero del giudizio universale, quando il Signore, come all'inizio dei tempi, ha separato la luce dalle tenebre, così la fine dei tempi separerà le pecore dai capri.

Il capitolo 25 di Matteo va letto in sinossi con la pagina delle beatitudini: la catena montuosa delle beatitudini ha diverse vette, che possono essere raggiunte soltanto attraverso la ferrata della Carità. La fede senza la carità non avrebbe voce, e la carità senza la fede non avrebbe luce.  

Quando la Liturgia parla della Carità, indica tre aggettivi: deve essere concreta, generosa e senza limiti. Senza limiti di tempo perché la dichiarazione più sfacciata della durezza di cuore è non ho tempo. Non ho tempo di guardare in faccia nessuno”. “Non ho tempo di fermarmi”. La Carità non si fa con le cose che si possono mettere a disposizione degli altri, ma la misura alta della Carità è stabilita dal tempo. La Carità non si misura con la bilancia, ma con la clessidra. 

Tra le tante caratteristiche della fantasia della Carità, il capitolo 25 di Matteo ne mette a fuoco una. Potremmo dire che la Carità è smemorata.

Ogni volta che leggo questa pagina del Vangelo, mi sorprende il fatto che i giusti chiedono “ma quando mai Signore ti abbiamo visto affamato, assetato, bisognoso di cure?”. Come mai questa domanda sulle loro labbra? Perché un gesto di carità quando è autentica, non ha memoria. Un gesto di carità e sempre smemorato.

Mi piace pensare e dire che la Carità è smemorata.

Quando compiendo un gesto di Carità, abbiamo la presunzione di mettere la firma da qualche parte, quel gesto ha già ricevuto la sua ricompensa. 

L'unica firma che le opere di Carità sopportano è quella delle impronte digitali, che soltanto il Signore saprà leggere alla fine dei tempi. Significa che la carità smemorata, i gesti di carità vengono ricordati soltanto da coloro che li ricevono.

I gesti di carità ci verranno ricordati dal Signore nell'ultimo giorno. E mi piace immaginare che l'incontro con Lui, alla fine dei tempi, sia l'incontro di due smemorati: da una parte smemorato l'uomo che non ricorda le opere di bene compiute e dall'altra lo smemorato Dio perché non ricorda il nostro Peccato.

 Papa Francesco nell’ Evangelii Gaudium, parlando della Carità, osserva che l'adorazione che non incontra il fratello, è un inganno. Con questa sottolineatura il Papa ci ricorda che la preghiera trova la manifestazione più alta nell'esercizio della Carità. La preghiera autentica è un dialogo con Dio, che si esprime nel fermarsi e fissare lo sguardo del fratello bisognoso.”

Martina Lunardini 

Consigliera diocesana per il Settore Giovani

Dottoressa Bis!!!

Con grande gioia ci congratuliamo con Martina Lunardini, consigliera diocesana per il Settore Giovani. Oggi Martina ha conseguito la laurea magistrale in Pedagogia e scienze dell'educazione e della formazione con una tesi in metodologia della ricerca pedagogica, dal titolo " Adolescenti e partecipazione politica. Un gioco da ragazzi?".
Le auguriamo di realizzare i proprio sogni, di contagiare le persone che incontrerà diffondendo la sua passione educativa.

Diamo il benvenuto al nuovo anno festeggiando un importante traguardo: Sara, incaricata regionale per il MSAC e segretaria diocesana per il settore giovani, ha conseguito la Laurea Triennale in Lettere Moderne con una tesi dal titolo “Un caso di revisione di un codice di lirica antica: Laurenziano Rediano 9”. Con grande gioia ci congratuliamo con lei!!